Ristorante Rosina, parliamone.
Quando decido di esplorare le colline che circondano Jesi e Cupramontana, non mi stupisco più se dietro una curva compare un locale che sembra uscito da un’altra epoca — e così è stato con Ristorante Rosina. Mi sono avvicinata incuriosita, e già dal parcheggio ho intuito che stavo per entrare in un luogo con storia, con radici nelle tradizioni.
Ho varcato la soglia con l’orecchio pronto agli odori di cucina casalinga: sughi, aromi, cotture lente. L’ambiente è semplice ma accogliente, con un tocco rustico che non vuole essere finto: è tutto vero. E quel pensiero che tengo sempre con me: il locale che sa farsi “casa del gusto”.
Scavando un po’, ho scoperto che Rosina nasce nel 1971 dalla trasformazione di un piccolo alimentari / bar che serviva panini con porchetta. Con il tempo, la clientela iniziò a chiedere “piatti veri” e la cucina si fece sempre più protagonista — tanto che oggi è un ristorante con nome e personalità.
Quello che resta, però, è quel sentimento contadino originario: piatti della tradizione, attenzione per l’artigianalità, fermento verso un’innovazione che non tradisce le origini.
• Ho messo alla prova la pasta fatta in casa: ravioli, tagliatelle, sughi densi, sapori sinceri. È chiaro che qui la pasta non è un ripiego, è protagonista.
• Ho visto in menu piatti di carne tradizionali — fra questi, il coniglio in porchetta di Cupramontana, una specialità che Rosina porta avanti con orgoglio. È inserito anche nel paniere De.Co. del locale, a protezione della tradizione locale.
• Il fritto misto è un altro punto fermo: olive ascolane, carni, verdure dell’orto. Andrea racconta che hanno rivisto oli e tempi di frittura per migliorare leggerezza e sapore.
• Un dettaglio che mi ha colpito: pur mantenendo piatti classici, hanno introdotto anche proposte di pesce — per evitare la monotonia e per abbracciare chi cerca leggerezza.
Ogni piatto che assaggiavo era un dialogo tra oggi e ieri: la ricetta tradizionale, il tocco moderno (nell’olio, nella leggerezza), la cura del servizio. Non ho provato tutti i piatti, ma quelli che ho assaggiato erano pregni di identità.
Se vieni non trascurare il fritto misto: è parte del DNA del locale ed esplora la zona: una visita a Monte Roberto, alle vigne del Verdicchio, camminate tra le colline — dopo un buon pranzo, continui il viaggio del gusto.
Dove si trova?
Via Costa n.2, Monte Roberto (AN)
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